Cosa rivela il disordine in casa? Scopri cosa racconta di te
- Elena Lucchini
- 12 mag
- Tempo di lettura: 10 min
Aggiornamento: 10 giu
Articolo pubblicato sulla Voce di Mantova, nello speciale Casa di maggio 2025
Quando la casa non ci rappresenta più
Entrare in casa e sentirsi spaesati, come se quello spazio non ci rappresentasse più.
Oppure cercare di controllare tutto, tenendo ogni oggetto al suo posto e questo potrebbe raccontare che stiamo evitando di affrontare il caos che abbiamo dentro!?
Il disordine, così come l’ordine estremo, non sono il problema, ma un messaggio. Raccontano qualcosa che sta accadendo nella nostra vita, anche se non sempre lo ascoltiamo.
Il Feng Shui, antica disciplina cinese, ci invita proprio a questo: osservare lo spazio per leggere le energie che si muovono dentro di noi. E non per correggerle, ma per comprenderle. Questa disciplina insegna che non si può avere una casa “perfetta” in senso assoluto: l’energia è in continuo movimento. Ma possiamo allenare lo sguardo a leggere il linguaggio sottile che la casa usa per raccontarci cosa sta succedendo dentro di noi, in modo da intervenire non solo esteticamente, ma energeticamente.
Ad esempio: una casa eccessivamente ordinata può rivelare il bisogno di controllo, un modo per non entrare in contatto con emozioni o paure. Al contrario, un disordine persistente può raccontare un momento di confusione interiore, una fase di cambiamento non ancora elaborata.
Il punto non è “mettere a posto”, ma iniziare ad osservare.
Perché la casa non mente, e il modo in cui ci relazioniamo con il nostro spazio è un linguaggio profondo e simbolico, che spesso anticipa anche ciò che non abbiamo ancora capito di noi.
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L'energia che ristagna nel Feng Shui si chiama Si Qi
È quella sensazione di pesantezza che si percepisce quando entri in un ambiente trascurato, confuso, spento. Non è solo una questione estetica. È qualcosa che senti nel corpo.
Come lo rileviamo nello spazio, osservando forme, elementi e volumi che trasmettono un senso di: abbandono, trascuratezza, ristagno, può essere anche una sgradevole percezione olfattiva generato da cattivi odori presente fuori e dentro agli ambienti. Questo produce nel corpo un abbassamento del tono vitale e dinamiche di scarico energetico.
Negli esterni dell’abitazione lo individuiamo con: acqua stagnante, bidoni dell’immondizia/ discariche, edifici abbandonati, facciate con intonaci che si sgretolano, aree esterne molto trascurate ( aree versi, piazze, cortili), accumoli ed eccesso di disordine, eccesso di simmetria ( rigidità, sensazione che tutto sia fermo)
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Nell’interno dell’abitazione: debole illuminazione naturale, stanze chiuse o abbandonate, accumuli ed eccesso di disordine, anche un eccesso di ordine e simmetria, ed inquinamento elettromagnetico ( wi-fi, cordles, cellulari, microonde)
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Il Si Qi, indirettamente ci racconta attraverso lo spazio che c’è bisogno di fare: un cambio di prospettiva, che c’è da prendersi cura di quella situazione, le parole chiave sono: RIVEDERE, SISTEMARE, CAMBIARE VISIONE rispetto a quella tematica. Inoltre lo spazio ci racconta che se rispetto alla casa il Si Qi lo troviamo in Fenice (verso dove mi proietto) la sfiducia è rispetto all’andare nel futuro, se lo troviamo in Tartaruga ( le spalle della casa) potrebbe parlare della mia relazione con qualcosa che riguarda il mio passato o la famiglia di origine. Solo con un approfondita analisi Feng Shui si potrà capire nello specifico di cosa ci potrebbe raccontare di noi la nostra casa.
Disordine e significato: ogni oggetto parla di noi
Ogni oggetto che teniamo in casa ha un messaggio. Anche quelli dimenticati in fondo a un cassetto. E non è importante solo dove si trovano, ma anche come sono mantenuti e con quale emozione li tratteniamo.
Secondo il Feng Shui, tutto ciò che ci circonda è carico di energia. Gli oggetti assorbono l’atmosfera in cui vivono, e allo stesso tempo riflettono parti di noi: desideri non detti, sogni interrotti, ricordi ingombranti o affetti dimenticati.
Un armadio pieno di vestiti che non indossiamo più, può parlare di una versione di noi che non vogliamo lasciar andare. Una stanza piena di oggetti appartenuti ad altri può rivelare il nostro timore di occupare il nostro spazio nel mondo.
Non c'è da colpevolizzarsi per il disordine: va osservato con uno sguardo gentile, come se ascoltassimo un messaggio in codice. Quando iniziamo a guardarci intorno in questo modo, cambia tutto. Il riordino non è più una lotta contro il caos, ma una conversazione con ciò che ci sta chiedendo attenzione.
Un consiglio pratico: inizia da un angolo piccolo. Non serve affrontare tutta la casa. Scegli un cassetto, una mensola, e chiediti: Questo oggetto mi rappresenta ancora? Mi fa sentire bene? Lo tengo per abitudine, senso di colpa o paura?
A volte basta spostare qualcosa, lasciarlo andare o dargli un nuovo significato per creare un piccolo movimento energetico che si riflette dentro di noi.
È un lavoro sottile, ma profondamente trasformativo.

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La casa ti somiglia
A volte pensiamo che la nostra casa non ci rappresenti, che sia solo “un posto dove vivere” o che non valga la pena sistemarla perché “tanto è provvisoria” o " non è di proprietà".
Eppure, anche quando non ci facciamo caso, lo spazio ci somiglia. Dice chi siamo, come stiamo, e cosa stiamo attraversando.
È come uno specchio che riflette la nostra energia, i nostri pensieri e il nostro vissuto. Solo che spesso lo guardiamo con gli occhi dell’abitudine, non con quelli della consapevolezza.
Una mia cliente dopo un lavoro assieme mi ha scritto:
Credo che a volte abbiamo bisogno di "CHI VEDA".
La mia casa, che pensavo facesse così tanta fatica a risuonare con me, in realtà stava già raccontando molto senza che me ne accorgessi, tu hai compreso i miei bisogni con un profondo ascolto, osservando e trovando soluzioni semplici che potessero accogliermi e rassicurarmi.
Ti è mai capitato di sentire disagio in una stanza, ma non saper dire il perché?
Oppure, di sentirti subito meglio solo cambiando la disposizione di un mobile?
Questo accade perché gli ambienti hanno un impatto diretto sul nostro sistema nervoso ed emotivo.
Il Feng Shui ci invita a osservare la casa non per giudicarla, ma per comprenderla.
A chiederci: cosa vuole dirmi questo spazio? Dove scorre l’energia e dove si blocca?
Cosa sto evitando, rimandando, trattenendo?
Quando uno spazio ci mette a disagio, forse è lì che dobbiamo guardare. Non per sistemarlo subito, ma per ascoltarlo. Magari rappresenta un momento sospeso della nostra vita. Oppure un cambiamento che non abbiamo ancora accettato.
Prova così:
Fai un giro lento nella tua casa, stanza per stanza.
Annota le sensazioni che provi in ciascuno spazio: leggerezza, ansia, nostalgia, fatica...
Nota quali oggetti, colori o arredi ti parlano e quali “stonano”.
Non serve agire subito. Inizia semplicemente a sentire.
Ogni dettaglio racconta qualcosa: un tappeto stanco, una parete vuota, una parete troppo piena, una stanza sempre in ombra o con le finestre chiuse, e degli scatoloni ancora ammucchiati li dall'ultimo trasloco di due anni fa. Quando impari a leggere questi segnali, inizi anche a rileggere te stessa. È qui che lo spazio diventa uno strumento evolutivo, non solo estetico.
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L’ordine che nasce dall’interno
L’ordine in casa non è solo una questione estetica o di pulizia. Spesso, quando ci sentiamo confusi, agitati o in difficoltà, il disordine intorno a noi può sembrare una manifestazione fisica del nostro stato emotivo. Ma l'ordine che nasce dall’interno ha una qualità trasformativa.
Cosa significa “ordinare dall’interno”?
Non si tratta solo di mettere a posto ogni cosa, ma di liberare lo spazio da ciò che non ci serve più, da ciò che non ci rappresenta più. Quando ci sentiamo in conflitto, è comune accumulare oggetti o informazioni inutili come un modo per "riempire" vuoti che, in realtà, non sono materiali ma emotivi.
Quando iniziamo a fare ordine nel nostro spazio, a liberarci di ciò che non ci appartiene più, è come se stessimo dicendo al nostro corpo e alla nostra mente:
“È il momento di andare avanti.”
Le scelte di arredo e il disordine nello spazio sono un riflesso di quelli interiori. Immagina di stare in un luogo in cui ogni angolo ti ricorda una vecchia versione di te, una vecchia storia.
Il Feng Shui ci invita a fare spazio a nuove energie: svuotare il vecchio e accogliere il nuovo.
Una stanza in ordine non significa solo aver messo via le cose.
Parliamo di un’armonia che nasce quando gli oggetti che ci circondano, i colori, le forme, le luci, sono in sintonia con ciò che siamo ora, con la nostra essenza più profonda.
Un esercizio che puoi fare subito: Inizia a guardare ogni stanza con uno sguardo curioso e aperto. Chiediti: “Questa stanza mi rispecchia ancora? Mi fa sentire a casa?”
Cambia una cosa piccola. Può essere una pianta, un cuscino, un quadro.
Non deve essere un cambiamento drastico, ma un gesto consapevole di trasformazione. Con il tempo, gli spazi risponderanno: ogni piccolo cambiamento all'interno porterà pace anche all'esterno.
Ritrovare l’ordine significa anche recuperare il nostro tempo, il nostro spazio mentale. Quando siamo circondati da un ambiente ordinato, liberato dal superfluo, il nostro cuore e la nostra mente respirano meglio. È come quando impariamo a fare ordine dentro di noi: facciamo spazio per nuove possibilità.

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Disordine e cambiamento: una relazione inevitabile
Ogni cambiamento, sia che arrivi come una scelta consapevole o come un evento imprevisto, porta con sé una scossa che si riflette anche negli spazi che abitiamo.
Un trasloco, una separazione, la nascita di un figlio o un nuovo lavoro, tutti questi eventi possono creare una sensazione di disorientamento. Non è un caso che, in momenti come questi, i nostri ambienti si “agiteranno”, rispecchiando le nostre incertezze.
Il disordine come segnale di movimento
Il disordine non è un semplice caos, è movimento. È il segno che qualcosa sta cambiando, sia dentro di noi che intorno a noi. Quando affrontiamo un cambiamento profondo, non solo la nostra vita emotiva è scossa, ma anche il nostro ambiente fisico reagisce. Ciò che una volta era al suo posto ora sembra fuori posto, come se gli oggetti, che per tanto tempo avevano avuto un loro ordine, ora non si adattassero più alla nuova fase che stiamo vivendo.
Quando l'ordine ci blocca
In questi momenti di cambiamento, il desiderio di controllare e di rimettere tutto al suo posto diventa forte. C’è chi, ha la necessità di mantenere tutto in ordine in modo ossessivo, quasi come se la rigidità dell’ambiente potesse fermare il flusso delle emozioni. Tuttavia, questa necessità di controllo, che si traduce spesso in un ordine “ingessato”, non fa che alimentare il malessere.
Un ambiente troppo perfetto, dove ogni oggetto è al suo posto e nulla può essere toccato, potrebbe dare la sensazione di una prigione emotiva. Questa rigidità non solo rende difficile l’adattamento ai cambiamenti, ma impedisce anche una naturale evoluzione del nostro spazio. Ogni oggetto deve “stare” dove è stato messo, senza che ci sia spazio per il respiro, per il cambiamento che nasce dentro di noi.
Accogliere il disordine come parte del processo di cambiamento
Il disordine non è un nemico da combattere, ma un segno di un processo che si sta attivando. Invece di cercare di sistemare tutto immediatamente, possiamo imparare a seguire il flusso del cambiamento. Come una tempesta che scuote gli alberi prima di lasciare spazio alla calma, anche il disordine è un passaggio necessario che porta a un riordino più profondo, ma solo quando siamo pronti.
Accettare il disordine come parte del processo di cambiamento ci permette di essere più flessibili e meno rigidi.
La casa, come noi, ha bisogno di tempo per adattarsi. È nella disorganizzazione temporanea che possiamo trovare la chiarezza, perché è solo quando ci lasciamo andare a questo movimento che gli oggetti troveranno finalmente il loro posto, un posto che rispecchia la versione più aggiornata di noi stessi.
Quando il disordine emerge in momenti di cambiamento, riconoscilo come una parte naturale del processo. Evita di forzare l’ordine in modo rigido; lascia che il flusso del cambiamento segua il suo corso. Solo quando sarai pronto, il riordino avverrà in modo naturale e senza stress.
Accompagnare il cambiamento: uno spazio che cresce con noi
Il cambiamento è una parte inevitabile della vita, ma affrontarlo da soli può essere difficile. Quando viviamo una trasformazione – che si tratti di un trasloco, una separazione, un nuovo lavoro o una nuova fase della nostra vita – gli spazi che abitiamo non restano indifferenti.
In effetti, a volte ci sentiamo come se la casa, così com'è, non riuscisse più a rappresentarci, come se le mura non riflettessero chi siamo diventati o chi stiamo cercando di diventare.
In questi momenti, il disordine o l’apparente caos che ci circonda sono una reazione naturale. Ma non sono il punto finale del processo. Quello che spesso succede in un momento di cambiamento è che il nostro spazio sembra "richiedere" un rinnovamento. Non è solo una questione estetica: è come se la casa avesse bisogno di un aggiustamento per far spazio alla nuova versione di noi stessi.
Non forzare il cambiamento, accompagnalo con delicatezza
Quando affrontiamo il cambiamento, la tendenza naturale è quella di cercare di accelerare il processo, soprattutto quando il disordine prende il sopravvento. Ma forzare un riordino o una riorganizzazione troppo rapida rischia di rendere il cambiamento stesso più difficile da accettare. Invece di agire impulsivamente, è importante accompagnare il cambiamento.
Ogni piccolo passo che facciamo nella nostra casa – che si tratti di spostare un mobile, aggiungere un nuovo elemento decorativo o cambiare disposizione a un oggetto – può essere visto come una metafora di come affrontiamo la trasformazione interiore.
È come piantare piccoli semi che, con il tempo, cresceranno e daranno frutti. La chiave sta nel non voler accelerare il processo, ma rispettare i tempi, senza fretta, senza ansia.
Quando il cambiamento chiede compagnia
Ci sono momenti in cui anche solo decidere da dove cominciare ci sembra impossibile. Il disordine ci parla, sì, ma spesso lo fa in una lingua che non comprendiamo subito. È qui che entra in gioco il valore dell’essere accompagnati.
Quando si è nel mezzo di un cambiamento, avere accanto una figura che ascolta senza giudicare, che percepisce quello che le parole non dicono, è un dono prezioso. Non serve qualcuno che arrivi con una ricetta pronta o con soluzioni standard.
Serve piuttosto una presenza capace di leggere lo spazio e la persona, di cogliere ciò che sta emergendo, anche nel caos.
Accompagnare il cambiamento non significa imporre un ordine, ma costruirlo insieme, passo dopo passo. È un lavoro delicato, fatto di domande, pause, scelte condivise. Si parla di priorità, si ascoltano le energie personali, si osserva come uno spazio può tornare a sostenere chi lo abita.
Non è una questione di perfezione, ma di ritmo. Ogni casa ha bisogno del suo, come ogni persona. E in certi momenti, quel ritmo va ricalibrato con rispetto, empatia e cura.

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Farsi accompagnare è un atto d'amore verso sé stessi
Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un atto profondo di responsabilità e amore verso di sé. Significa riconoscere che non tutto si può (o si deve) fare da soli, che affidarsi a qualcuno può alleggerire il peso e dare un senso nuovo anche al disordine.
Nel mio lavoro, accompagno le persone a rileggere la propria casa con occhi nuovi, a vedere il potenziale che c’è anche dietro agli spazi più bloccati. Insieme, troviamo un modo per far dialogare l’esterno con l’interno, per portare leggerezza, ordine e significato. Non c’è un metodo fisso, ma un ascolto continuo di ciò che serve davvero, in quel momento, a quella persona.
Perché una casa che ci sostiene nei cambiamenti è una casa che ci accoglie anche quando non sappiamo bene dove stiamo andando.

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Se stai attraversando un cambiamento e senti che la tua casa non ti accoglie più come prima, è il momento di fermarti ad ascoltare. A volte, per ritrovare equilibrio, serve uno sguardo nuovo: qualcuno che, con cura e ascolto, ti accompagni a trasformare lo spazio in un luogo che ti rispecchia davvero.Non c’è nulla da sistemare in fretta, solo da dare forma – passo dopo passo – a una casa che parla di te.
📩 Se senti che è il momento giusto per iniziare, scrivimi a: info@homedielenalucchini.it
sarò felice di accompagnarti in questo percorso.👉 Scopri i miei servizi a questo Link.
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